06/11: Un’impresa di Plik

“Plik si mise a capo di oltre duecento persone, fra uomini, donne e bambini per raggiungere la Francia attraverso il Col Lauson alto oltre 3200 metri, l’alta Valsavaranche, il colle del Nivolet, il col Galisia. Una marcia estenuante, che durò quattro giorni nella neve alta quasi un metro; una marcia forse ancor più dura – almeno sotto il profilo dello sforzo fisico – di quella degli alpini del corpo d’armata italiano in Russia nell’ultimo conflitto mondiale. A questi disperati andò bene perché i partigiani della vicina Valsavaranche seppero resistere all’urto dei tedeschi, coprendo loro le spalle.”(N.Giglio – Un’Impresa -, bollettino della biblioteca di Cogne op. cit)

La sera del 6 novembre, oltre 350 persone (partigiani e civili) hanno raggiunto la Val d’Isère(…) A Cogne e in Valsavarenche tornano i nazi-fascisti. In Valsavarenche resiste ancora il piccolo gruppo del Roley di Dante Conchatre(Bob). A Cogne si teme la rappresaglia, in realtà al regime preme la ripresa rapida della produzione mineraria. Un gruppo di persone viene radunato in piazza e si teme la fucilazione; Vengono invece solo bruciate due case, una a Epinel che era stata usata dai partigiani e quella degli Elter sulla strada di Valnontey. Vengono arrestate la madre di Franz , la madre con la sorella di Plik e i genitori di Dulo.

FOTO: Dante Conchatre, Valsavarenche,persone in fuga

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