(…)A causa delle sue convinzioni profondamente autonomistiche per la Valle di Aosta mio padre si fece parecchi nemici, soprattutto fra le truppe francesi che all’epoca avevano invaso la parte alta della Valle, stabilendo il comando ad Introd, dove mio padre era segretario comunale supplente, così come lo era a Rhemes-Saint-Georges, ove abitavamo e a Rhemes-Notre Dame.
In quei giorni una sentinella francese sparò ed uccise il partigiano Sergio Vevey, come ricorda ancora una piccola lapide, che si può ancora intravedere oggi, posta su muro di una casa al villaggio di Villes Dessus, ove una volta transitava la strada per Rhemes. Su questo episodio le versioni sono discordanti: ci fu chi sostenne l’involontarietà della sentinella. Ma c’era un’altra vittima nel mirino delle truppe francesi: mio padre che, avvistato in tempo, si nascose per una settimana. Però sulla porta del Municipio comparve una scritta: ” A mort!”.
Purtroppo mio padre, poco dopo, distrusse questo documento come tutta la corrispondenza avuta con EmileChanoux!(testimonianza di Luigi Martin, figlio di Maurizio)