“Barbaro”(Guido Ariano), in una lettera ai garibaldini della 176a, stigmatizza “gli atti arbitrari e non mai repressi di taluni vili predoni mescolati alle nostre file che, mentre minavano la nostra compattezza, ci rendevano criticabili alla popolazione”.In luglio, Mésard indica che nelle zone e nei paesi limitrofi alle località in cui operano i partigiani si verificano “ingenti furti e grassazioni a mano armata ai danni della popolazioine civile”. “Si ha ragione di ritenere – egli scrive – che gli autori di tali misfatti, abbiano a celarsi anche tra gli appartenenti alle bande dipendenti da questo comando di settore”
Va detto con molta chiarezza che queste denunce e richieste di bonifica morale non rimangono lettera morta. Molti e documentati sono i casi di effettiva repressione delle attività illegali commesse da elementi appartenenti alle formazioni partigiane e da individui senza scrupoli che approfittavano della situazione.
(R.Nicco op.cit.)