15/10: Lola Aurora Vuillerminaz

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15 ottobre

“Prima che Lola partisse io l’ho vista a Villa Necchi… Era una delizia Lola, abbiamo giocato a fare le capriole sul letto della signora Necchi. Io ero andata lì a restituire un bellissimo meccano, che mi aveva regalato Sergio-chi-legge. Avevo portato questo meccano a casa e mi ero presa una bella girata da papà, che mi aveva detto che quel meccano era rubato e dovevo restituirlo subito….”(Orsetta Elter op.cit)

…Due giorni dopo la mia partenza dal campo arrivò dalla Valle d’Aosta, Lola, l’inviata del partito e si portò via Lazzari, Macazzola, Donati, Giolli e Pavia e probabilmente sarei andato anch’io, via con loro…( A.Decima op. cit)

“…Al confine, sul col Fourchon, trovarono la neve alta, e la marcia diventò difficile. Donati si era lamentato per la fatica già sul versante svizzero: ebbe un collasso e morì appena al di qua del confine. Gli altri proseguirono…Sbucarono quando era appena chiaro sopra il castello di Sarre(…)(S.Tutino – L’occhio del barracuda)

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08/10: Le SS e il controllo della Cogne

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All’inizio di ottobre,inoltre, il comandante delle SS Wolff in Italia aveva proposto una tregua al CLN del Piemonte, che avrebbe dovuto effettuarsi inizialmente in Val d’Aosta ed estendersi poi in Piemonte. In cambio del controllo totale della produzione COGNE i tedeschi si dichiararono disposti a concedere “piena libertà d’azione alle bande nelle valli laterali”.
Contemporaneamente il maresciallo Kesserling, comandante delle truppe tedesche in Italia, predispose un attacco generale contro le formazioni partigiane.

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10/10: Ballata del ponte di Chevril

Ballata del ponte di Chevril

(…)
Era collegamento
con la valle centrale
e presidio incerto
di tanti combattenti
che dagli spalti alti
stavano a guardare
a turni esasperanti
transito di genti

Il cuore in gola
per ogni rumore
e il sonno il sonno
nelle lunghe veglie
la noia anche la noia
racconti bisbigliati
a mozziconi
con il compagno
a far di sentinella

Oppure silenziosi
come gatti
attenti
a raggirare gli abitati
i fasci della luce
dei lampioni
le strade principali
i militi appostati
sui bastioni

Portarsi in fondovalle
attaccare
posti di blocco sabotare
il transito
dei treni sui binari
Sempre temendo
la sorpresa, l’agguato,
la cattura, la tortura
ma non la morte
per combattimento

E’ vero che non tutti
erano lì,
che molti rintanati
nella loro casa
incerti tra il bastone e la carota
stavano aspettare
pronti , con il vincitore,
dal primo carro
a rigettare il cuore

E’ vero che schiacciata
dai secoli di stenti
e privazioni
la Maggioranza
(sempre silenziosa)
tirava solo avanti
senza mai gioire
indifferente al moto
della Storia

Ma la bellezza sboccia
fiore sulla pietraia
come la perla brilla nella ghiaia
e anche se pochi, anche
se molti meno
della massa muta
decine , centinaia
di ragazzi pronti, all’irresistibile
chiamata, erano accorsi.
Anzi, a migliaia.

Perché la Resistenza
è stato un buon raccolto
di autentica
abbondanza
e questo, solo questo conta ancora
solo questo fiore
continua a rifiorire
a primavera
ad ogni primavera
a germogliare

Estate eroica
lo slancio generoso
dei vent’anni
Esercito di soli
generali
di donne in pantaloni
la libertà
la libertà
d’amare

(da: poesie di mezzo, b.tutino – 2012)

26/09: Il gruppo Mosquet

Il 26 settembre, il gruppo Mosquet, coadiuvato da un esperto inviato dall’ing. Elter, mina il ponte ferroviario sulla Dora tra Quart e St Marcel; per lungo tempo la linea rimane interrotta(…) (R.Nicco op.
cit.)

Il Patriota del 26 septembre 1944:

“L’Armé rouge est devenue la plus puissante armé du monde(…) Nous avons le droit de dire que ç’à été l’armé rouge, qui sur les champs de bataille a infligé une défaite décisive a l’armé hitlérienne(…) (Pourquoi nous les battons di Ilya Enrenbourg )
POLITICA INTERNA/ POLITICA ESTERA
Il 21 settembre Benedetto Croce ha rivolto un appello alle Nazioni Unite chiedendo che all’Italia venga riconosciuta la posizione di alleata anziché quella di conbelligerante.”

FOTO: riunione armata rossa in un bosco/ L’armata rossa sul Reichstag a Berlino/posa delle mine su una strada

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16/10: Fucilazione di Lola

“Poi ci fu l’arresto e la fucilazione di Aurora Vuillerminaz (Lola). Da tempo lei accompagnava dalla Svizzera in Italia dei fuoriusciti o giovani che rientravano per unirsi alle formazioni partigiane. Lo stesso Giorgio Elter poche settimane prima era rientrato con Lola dalla Svizzera. Il 16 ottobre accompagnava per l’ennesima volta un gruppo di partigiani, sono stati scoperti vicino a Villeneuve ed arrestati, forse per una spia. C’era anche un mio amico, Alberto Cheraz di 15 anni, che non è stato ritenuto un partigiano e rilasciato. Aurora invece è stata messa al muro con gli altri e li hanno fucilati. Qualcuno di Villeneuve si è accorto che uno era ancora vivo, Lazzari, un novarese, ed è salito al nostro posto di bocco per avvisare. Un gruppo è sceso a prelevarlo, l’hanno portato a Cogne, in infermeria, dove è stato curato. Io l’ho visitato in infermeria, i primi giorni: era ferito gravemente, e aveva perso tanto sangue e non pensavo di rivederlo nuovamente dopo la battaglia di Cogne, sui piani del Col Finestra.”(Raffaele Carrara – cit)

“(…)Si salvò il solo Raimondo Lazzari, colpito da una pallottola che gli aveva attraversato tutto il torace senza, miracolosamente, toccare organi vitali. Fu recuperato dai partigiani alcuni giorni dopo su segnalazione di alcune donne di Villeneuve che l’avevano nascosto!…(Piero Elter – continua)”

“(…)Lola, prima di morire, si è scusata con i suoi compagni , e ha gridato: “Viva il comunismo!”…”(O.Elter , op.cit.9

25/09: La Resistenza si organizza

25 settembre
Con l’inizio dell’autunno la Resistenza venne sempre più perfezionando la sua organizzazione, anche in previsione dell’intensificarsi della controffensiva nemica e in vista dell’inverno, che si annunciò subito difficile, con le anticipazioni di nevicate sui colli e per la carenza di un equipaggiamento e armamento sufficienti.
La situazione precaria dei reparti poteva essere risolta solo con i numerosi lanci da tempo promessi mentre si riuscì a perfezionare il servizio di staffetta e collegamento tra le diverse formazioni anche grazie alle tre radio installate a Cogne (Comando zona alta e media valle, Champorcher (Comando bassa valle) e Breil (campo base dei servizi svizzeri e punto d’arrivo degli agenti del C.M.R. P) (da: Il contributo della Valle d’Aosta… op.cit)
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24/09: Annessione alla Francia?

“… da qui l’insofferenza di un Mésard, che pur essendo di formazione militare, non apprezzava i formalismi, lui uomo delle valli. Agile e intelligente, Mésard seppe tenere contatti amichevoli con tutte le formazioni, e mantenere l’unità all‘interno delle formazioni autonome (…) Un plebiscito avrebbe dovuto sancire l’annessione alla Francia. Nei piani francesi Mésard, come comandante militare (…) e in forza della sua popolarità, avrebbe dovuto assecondare questi piani. Ma lui non ci sta(…) “(“Riccardo” G.Einaudi op.cit)

FOTO: locandina annessionista/liberazione di Parigi

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23/09: Missione in Francia

23 settembre
“(…)Nel pomeriggio la pioggia sembrava non dovesse cessare mai e stavo per tornarmene a valle quando passò una donna con un ragazzo e mi riparai sotto i loro ombrelli. La donna mi regalò un grappolo d’uva (..)il ragazzo mi accompagnò lungo la strada fangosa e viscida e alle 15,30 arrivai al campo completamente bagnato(…) Al campo trovai Donati e Agradi che mi parlarono del loro progetto: si trattava di uscire in treno per il Sempione e raggiungere le formazioni partigiane che avevano occupato Domodossola. Io ero d’accordo.”(A.Decima op.cit.)

23 settembre
Il Comando-zona invia in Francia una missione composta da “Riccardo”, Nello Corti e (forse) Blanc, accompagnati da “Ugo”, accreditandola formalmente presso il comando dell’esercito francese di Bourg-St-Maurice e anche presso il comando alleato di Lione.
“…Un ritorno non facile, giorni di marcia estenuante, ad alta quota(…) imboscate a ogni passo. Quando arrivammo a Cogne, il gen. Magliano pretese il present’arm!.. “(“Riccardo”G.Einaudi op.cit.)

FOTO:” Lione,1944 / gruppo di partigiani sul confine”

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22/09: Dall’intervista di Cominotti a Sarfatti

22 settembre
“Siamo partiti dal bacino di questa centrale idroelettrica che è sopra Villeneuve, la Vasca. I fascisti presidiavano Villeneuve, dove arrivavano tubi della condotta forzata della centrale. Alla Vasca noi avevamo un posto di avvistamento, dove stavano cinque-sette partigiani, nella casetta dei guardiani della diga(…) Di lì siamo partiti, di notte, con quasi tutti i partigiani di Cogne, siamo andati a fare questa azione a Villeneuve(…) in quell’azione c’era certamente Gaddo, me lo ricordo bene…e mi ricordo che abbiamo parlato a lungo salendo; perché da Cogne siamo scesi fino al posto di blocco di Chevril (..)e poi siamo risaliti su un sentiero a mezza costa fino alla Vasca(…) “(Ruggero Cominotti, intervista a Michele Sarfatti del 22 settembre 1978 , sull’azione dell’8 settembre)

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20/09: Dario Fo

“Ecco s’avanza uno strano soldato /porta il fucile come una vanga come la vanga di un contadino/ ha la mantella del birocciaio ha gli stivali del fiocinino/ va in bicicletta lungo le strade va con le barche dentro i canali/ suo portaordini è un ragazzino e la sua donna gli fa da staffetta/ e la sua mamma gli fa sempre avere, un pacchettino con dentro il mangiare. /Uno straccio rosso è il fazzoletto, uno straccio rosso è la sua bandiera /ieri ne ho visto un altro impiccato/ non l’hanno preso è arrivato da solo e ai tedeschi si è consegnato /sono i tedeschi che l’hanno avvisato «Se non si presenta ne ammazziamo altri trenta»./ Ora quei trenta lo stanno a guardare guardano in piazza lo strano soldato/ che al loro posto s’è fatto impiccare/ sotto che piange c’è un ragazzino c’è la sua donna che continua a chiamare/ e c’è una vecchia con un pacchettino un pacchettino con dentro il mangiare./ E sopra i tetti ci sono nascosti/ strani soldati che stanno a guardare/ portan fucili come le vanghe come le vanghe dei contadini /han le mantelle dei birocciai e gli stivali dei fiocinini/ e son venuti per vendicare e son venuti per vendicare…” (Dario Fo)

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